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"Bolzano - Cestokova (Polonia) 8-9 settembre 1943. Ho nella testa il rumore delle ruote in corsa sui binari. Ripenso agli ultimi avvenimenti. Mi rivedo in uscita libera, a passeggio per le vie di Bolzano mentre un civile mi ferma per chiedermi se è vero, 'Vero che cosa?', 'Che hanno firmato l'armistizio!'. Nel frattempo, la gente ha iniziato a uscire dai bar e dalle case gridando 'viva la pace, viva Badoglio'! Io rientro veloce in caserma e ci trovo lo stato di emergenza. Solliani grida 'è l'artiglieria tedesca che spara, hanno occupato la caserma, non c'è più niente da fare'. 'Gettate le armi. A terra le armi!' urla nella tromba delle scale il colonnello. Nell'atrio mi fermano due mitragliatrici tedesche puntate minacciose. Alzo le braccia. Una luce illumina la mia cintura armata di pistola a due mani me lo tolgono di dosso bruscamente. La luce si sposta sui gradi della giubba. 'Offizieren...' dice una voce rauca alle mie spalle 'Lieutenant raus!'. Uno spintone sulle spalle e mi ritrovo all'aperto... Passa di corsa una barella diretta all'infermeria..."